Partito dei Sardi – Coordinamento territoriale Sulcis
La realtà di un territorio con le idee chiare sul proprio sviluppo. È quanto è emerso ieri dall’incontro dibattito sul turismo attivo promosso dal Coordinamento provinciale del Partito dei Sardi per il Sulcis Iglesiente. L’incontro si è svolto a San Giovanni Suergiu e ha visto la partecipazione di molti operatori ed associazioni, che hanno evidenziato le straordinarie potenzialità e le principali criticità del settore, concentrandosi soprattutto su paradossi normativi e lentezza burocratica.
L’incontro, moderato da Luca Sarriu, Coordinatore provinciale del partito dei Sardi, è stato aperto dal Vicesindaco di San Giovanni Suergiu Mauro Trullu, che ha riportato alcuni dati sul turismo attivo relativi al Sulcis e all’intera isola. Il settore presenta una buona tendenza alla crescita, in termini occupazionali e di ricaduta sul territorio, ma si scontra con gravi ritardi infrastrutturali per le difficoltà nei trasporti, per le condizioni non ottimali della viabilità e per una segnaletica stradale assolutamente insufficiente. A fronte di queste criticità, si evidenzia comunque un settore forte, in cui aziende ed associazioni, formate soprattutto da giovani e con un target ad ampia capacità di spesa, offrono servizi di qualità e la possibilità di raccontare in modo nuovo un territorio dalle enormi potenzialità naturalistiche e culturali. Queste potenzialità sono state descritte da Sabrina Sabiu, storico delle attività industriali, che ha messo in evidenza quanto il patrimonio lasciato negli ultimi due secoli da fondamentali esperienze produttive quali l’epopea mineraria, la creazione della rete ferroviaria sulcitana, l’infrastrutturazione elettrica e il ridisegnamento del territorio attuato con la bonifica idraulica costituisca già di per sé un formidabile tracciato di percorsi ancora in opera. La loro valorizzazione, a bassissimo impatto ambientale e con costi relativamente contenuti, offre al territorio l’opportunità di proporre una rete escursionistica dagli indubbi pregi naturalistici e ricca di contenuti storico-culturali di altissimo valore. Una rete ereditata da un passato economico che ha lasciato il proprio segno sul paesaggio, cui va restituita la dignità di forte marcatore del territorio e di parte integrante dell’identità sulcitana.
Il dibattito ha preso avvio con l’intervento di Marco Antonio Piras, sindaco di Tratalias, che ha annunciato la dirittura d’arrivo del progetto Idroscalo del Sulcis, con le importanti ricadute che un ulteriore mezzo di trasporto avrà sull’accesso al territorio, ed ha offerto spunti interessanti sul tema della pesca sportiva nei bacini artificiali (Monti Pranu e Bau Pressiu), attualmente resa difficoltosa dal lungo iter burocratico necessario per l’ottenimento delle relative autorizzazioni. Giampiero Pinna, presidente dell’Associazione Pozzo Sella e della Consulta delle Associazioni per il Parco Geominerario, si è soffermato sull’importante esperienza del Cammino minerario di santa Barbara, ed ha evidenziato come, nonostante il territorio sia pronto ad investire sul turismo attivo e sui percorsi naturalistici ed escursionistici, la precaria situazione delle istituzioni preposte alla valorizzazione del patrimonio minerario blocchi di fatto queste opportunità di crescita. Pinna ha concluso il proprio intervento suggerendo alcune soluzioni di gestione integrata che potrebbero armonizzare la valorizzazione e la fruizione del vasto patrimonio di archeologia mineraria ed industriale del Sulcis, con una proficua sinergia tra pubblico e privato. Gli interventi di Marco Orrù e Adam Stronczak hanno raccontato la vivace realtà del kite surf, disciplina sportiva che ha trovato nel Sulcis una patria di elezione, con un giro di utenti internazionali di assoluto interesse. Il successo di questo sport nel Sulcis, territorio di forte ventosità ma con coste sicure, si scontra, anche in questo caso, con lentezze burocratiche e procedure troppo complicate, ma soprattutto con la poca capacità del territorio di fare rete e offrire opportunità di svago alla clientela nei giorni di bassa ventosità. La difficoltà dei trasporti da Cagliari al Sulcis rimane, anche per gli operatori di questo settore, uno dei punti di maggiore criticità. Antonello Muntoni, dell’Associazione Palmas Vecchio, ha raccontato l’esperienza di “Palmas Corre”, la gara podistica che, attraversando i percorsi della bonifica e quelli, di estrema suggestione, delle saline di Santa Caterina, mira a valorizzare attraverso lo sport un territorio di eccezionale interesse.
Le conclusioni sono state tratte da Augusto Cherchi, consigliere regionale del Partito dei Sardi, che si è dimostrato piacevolmente colpito nel costatare come il Sulcis, al contrario di quanto traspare da una certa comunicazione, è un territorio vitale che sta progettando un proprio percorso di sviluppo alternativo. A dispetto dei ritardi infrastrutturali, emerge la volontà di fare sistema e di ribadire il valore di un territorio con un enorme patrimonio ambientale, storico e culturale, da valorizzare e promuovere partendo dalle situazioni esistenti. Cherchi ha assicurato un impegno sempre costante per una semplificazione burocratica e procedurale, nonostante i tempi lunghi e la lentezza quasi disarmante della macchina legislativa. Franciscu Sedda, consulente dell’Assessorato regionale ai Lavori Pubblici e Segretario nazionale del Partito dei Sardi, ha presentato l’iniziativa dell’Assessorato relativa alle piste ciclabili, un percorso partecipato ed aperto al contributo di operatori ed associazioni, ricordando come lo spunto per affrontare la tematica sia partito proprio dal Sulcis, dove diversi amministratori e operatori hanno sollevato l’esigenza di una rete infrastrutturale in grado di rendere l’isola interamente percorribile. Sedda ha quindi chiarito lo spirito dell’iniziativa, che vuole individuare eventuali carenze o tratte scoperte per intervenire su quelle ed ottenere una rete integrata e utile alla fruizione lenta e sostenibile dell’intera Sardegna. Riguardo alle tematiche affrontate, Sedda ha assicurato un interessamento immediato per la pesca sportiva, impegnandosi ad avviare un tavolo di concertazione con l’ente gestore ENAS per ottenere una pronta semplificazione burocratica. L’infrastrutturazione del territorio, grazie allo sblocco dei cantieri ottenuto dall’azione dell’assessore Paolo Maninchedda, potrà ripartire come per il resto dell’isola, con tempistiche più brevi e scadenze certe. L’auspicio è che il Sulcis e l’intera Sardegna riescano, in un’ottica pienamente sovranista, a creare da soli quella rete tra operatori che nessuna amministrazione centrale riuscirà a calare dall’alto, con il portato di arbitrarietà e poca conoscenza del territorio che queste operazioni sovente comportano. Il Partito dei Sardi è pienamente coinvolto nel processo di snellimento e sburocratizzazione che rimane, ha concluso Sedda, uno dei maggiori problemi della Sardegna, ed una delle sfide che il Partito è deciso a vincere.