Ecco l’emendamento votato ieri in aula (Augusto Cherchi primo firmatario) sugli ospedali di zona disagiata.
Rappresenta una tappa di una lunga battaglia con la quale finalmente si è riusciti a mettere in sicurezza gli ospedali di Bosa, Sorgono, La Maddalena, Isili e Muravera.
«Per il nostro territorio è una vittoria importante che sancisce una volta per tutte che il nostro ospedale deve sopravvivere con i servizi essenziali per tutta la popolazione» dichiara Augusto Cherchi «finisce l’era in cui si è vissuto con l’incubo della spada di Damocle sulla chiusura dell’ospedale, che da quando è nato vive con questa paura. Ora è stabilito che rappresenta una parte essenziale della nostra rete ospedaliera e che ha dignità di ospedale di base».
Nei prossimi giorni proseguirà il lavoro per la precisa definizione dell’organizzazione dei servizi. A questo fine, il Partito dei Sardi ha predisposto e presenterà gli emendamenti a tutela dei territori periferici e a difesa della salute di tutta la popolazione sarda.
Tra le altre cose, è importante rilevare che è stato approvato un emendamento che impegna la Giunta ad avviare immediatamente la discussione sulla rete territoriale e della emergenza urgenza come reti complementari e indispensabili alla piena attuazione della rete ospedaliera.
IL TESTO DELL’EMENDAMENTO:
La frase:
La rete ospedaliera deve integrarsi omogeneamente nel sistema dell’offerta sanitaria della regione che presuppone la circolarità e l’integrazione dei servizi come riportato nella figura 6.1.
è così sostituita:
La rete ospedaliera deve integrarsi omogeneamente nel sistema dell’offerta sanitaria della Regione che presuppone la circolarità e l’integrazione dei servizi (figura 6.1.), e deve presupporre una ridefinizione dell’assetto organizzativo e funzionale della rete territoriale e della emergenza urgenza. La riorganizzazione della rete ospedaliera è complementare all’esigenza di garantire una copertura piena dei bisogni assistenziali che richiedono un trattamento ospedaliero, in una logica di continuità assistenziale, e al potenziamento delle strutture territoriali, la cui carenza, o la mancata organizzazione in rete, ha forti ripercussioni sull’utilizzo appropriato dell’ospedale
L’assistenza primaria, l’assistenza domiciliare e di quella residenziale deve rappresentare il punto centrale dei processi assistenziali, basando la sua attività sulla epidemiologia della popolazione, sulla stratificazione del rischio e su differenti livelli di intensità assistenziali, garantendo la cronicità, la fragilità e la presa in carico della continuità assistenziale con modelli di assistenza mono o multi professionale (AFT e UCCP), e favorendo lo sviluppo delle case della salute e gli ospedali territoriali.
Un ruolo cardine deve essere rappresentato dal Distretto, inteso come struttura organizzativa, gestionale e facilitatrice delle attività sanitarie in ambito territoriale.