Dopo aver difeso il testo sulla doppia preferenza di genere predisposto in Commissione, frutto di un ragionamento ponderato, il Partito dei Sardi, attraverso il Capogruppo Gianfranco Congiu e il Consigliere Piermario Manca, si pronuncia sull’emendamento all’articolo 1, che di fatto ha stravolto gli accordi:
«Diffidiamo delle alchimie e dei bizantinismi, soprattutto quando con essi si ha la pretesa di incidere su proposte di legge discusse, verificate ma soprattutto condivise. Per queste ragioni noi del Partito dei Sardi abbiamo chiesto che l’Aula votasse la proposta di legge così come è stata esitata dalla Commissione che introduce il principio della doppia preferenza di genere. Ogni ulteriore divagazione sul tema dovrà essere attentamente valutata e non potrà essere affidata a un emendamento istintivo, cervellotico, calato improvvidamente senza nessuna ponderazione».
Intanto le associazioni, chiamate in causa, ci tengono a precisare che non hanno mai chiesto il 50% di presenza nelle liste e «non lo avrebbero mai potuto chiedere, proprio in ragione dei collegi in cui tale dato non può essere soddisfatto». Lo scrive in una nota il Coordinamento3-Donne di Sardegna.