Il nostro passato migliore sia il peggio che ancora ci attende

Le cose vere non si vedono con gli occhi, diceva il piccolo principe, ma con la mente e col cuore (con la ragione e il sentimento).
Cosa possiamo augurarci, da Sardi?
Possiamo augurarci di compiere il nostro dovere. Dobbiamo cambiare tutto, in profondità: noi stessi e la storia, perché questa storia presente che tutto consuma, che tutto svilisce, che tutto subordina e impoverisce, è terribilmente ingiusta.
C’è chi si accomoda a fare le solite cose. Ma che senso ha una vita trascorsa a ripetere il proprio fallimento? Che senso ha una storia trascinata come un peso e non come un’opportunità?
Non faremo più le solite cose. Il nostro passato migliore sia il peggio che ancora ci attende.

Il vento italiano non c’è più. È il tempo della nostra rivolta (legale)

La Lega non cresce più. I Cinquestelle sono in discesa verticale.
Lo dico ai Sardi che si sono precipitati a porsi al servizio nordista.
Finito.
Il ciclo del successo effimero è più breve di prima.
Anche Renzi ha avuto la stessa evoluzione, solo un po’ più lunga.
Quando dicevo a Pigliaru che Renzi non aveva un pensiero, che avrebbe tradito la Sardegna, che in breve tempo si sarebbe consumato, mi diceva che ero un radicale. Radicalmente la storia mi ha dato ragione.
Non c’è verità dove c’è solo carriera e manipolazione. Oggi il Pd è fuori dai giochi per eccesso di ipocrisia e assenza di visione. Morto. Amen.
Oggi c’è un grande spazio politico e culturale per una profonda rivoluzione sarda.

Ventimila modi di essere piccoli per diventare grandi

Chi si ama, si promette per la vita il bene più prezioso: la compagnia.
Noi ieri ci siamo promessi la compagnia e la storia. Ci siamo riusciti per l’umiltà dei comportamenti e la grandezza delle idee.
I Sardi ieri hanno cominciato a dire “Noi”.
Oggi è finita la clandestinità della Nazione Sarda.

Voi Sardi che vivete nei continenti del mondo

Voi Sardi che vivete nei continenti del mondo aiutateci da lì, dove siete, a dire qui, in Sardegna, dove stiamo noi, che non siamo un insieme casuale di uomini e donne; che non stiamo gli uni con gli altri perché costretti dal mare.
Aiutateci a dire che stiamo insieme perché lo vogliamo, perché non viviamo questa terra come una condanna né come un destino, ma come un dono.
Aiutateci a dire che saremmo Sardi anche senza la Sardegna, perché ormai dopo millenni di storia, la Sardegna è una forma delle anime prima che un’isola.
Noi siamo come gli ebrei, gli armeni, i curdi, i cristiano-maroniti, i copti, gli irlandesi, gli apache: noi siamo una inestirpabile Nazione del mondo.

Primarias: un click per la Nazione, un euro per la rivolta fiscale. Il coraggio viene dall’estero

Ieri abbiamo avuto il coraggio di parlare di Primarias in un Centro Commerciale, mentre la gente entrava, usciva, guardava e si poneva domande.
Oggi sarò a La Maddalena a parlare di Carta de Logu, cioè della legalità come risposta alla guerra.
Oggi sulla stampa è evidente l’impatto che ieri ha avuto il lancio della nostra ‘Rivolta fiscale’.
La spiego in poche parole.

Primarias: stasera alla Corte del Sole di Sestu si parla di una legale rivolta fiscale

Stasera inizia un lungo percorso per cambiare il sistema fiscale della Sardegna.
È dura, ma così non si può più andare avanti. Il fisco all’italiana, ingiusto e oppressivo, è uno dei fattori determinanti della povertà della Sardegna. Stasera cominciamo a studiare come combatterlo legalmente.
Do alcune notizie politiche. C’è molta diplomazia in campo tra i partiti a vario titolo indipendentisti, federalisti, socialfederalisti, ecc, ma anche…

Primarias: come si vota

Come si vota per la Nazione Sarda?
Ecco il video che lo spiega. Fatelo girare.
Votare per la Nazione Sarda fa nascere la Nazione.
È accaduto come se a un uomo sia stato impedito di dire il proprio nome per secoli; è accaduto come se sia stata data cittadinanza alla più bella terra del mondo e non ai suoi abitanti. Bisogna far sapere al mondo che questa terra è abitata da una Nazione.

Primarias: Nazione, libertà e ricchezza

Bisognerebbe dire con chiarezza che si ha paura della libertà delle Primarias – Primarie nazionali della Sardegna.
Si ha paura proprio delle regole che le caratterizzano: apertura, universalità, segretezza e non ricostruibilità del voto, modernità.
Vota chiunque e nessuno può buttare schede nelle urne, nessuno è costretto a mettersi in fila nei seggi delle sedi di partito, lo spoglio e i verbali sono automatici. Votano i sardi all’estero iscritti all’Aire.
Votano i sardi in Italia.
Tutto chiaro, libero, indipendente e trasparente.

Il primo referendum sulla Nazione sarda

A dicembre sarà possibile votare on line per dire se riteniamo che la Sardegna sia o non sia una Nazione.
L’Italia non può fermare questo referendum promosso dal Partito dei Sardi ma voluto da tutti, ma è chiaro che se esiste anche la Nazione sarda, non esiste solo la nazione italiana come vuole, dogmaticamente, la Costituzione italiana.
Questo referendum sarà per la Sardegna ciò che la marcia del sale è stata per l’India. Alla fine gli inglesi se ne andarono.
Il referendum sulla Nazione sarda è rivoluzionario e noi lo sappiamo e lo vogliamo.
Potranno votare tutti, compresi i sedicenni.

Un’altra Sardegna: vinciamo se siamo differenti

La vittoria dei Verdi in Assia dimostra che non è vero che alle elezioni vincono sempre i marchi politici alla moda.
La stessa cosa sta capitando a noi del Partito dei Sardi. Più manteniamo la nostra differenza, più cresciamo nei sondaggi. Più rimaniamo l’unica forza politica che realizza processi autenticamente democratici e trasparenti, più veniamo riconosciuti. Oggi questa differenza consiste anche nell’avere un programma di governo diverso, fondato sull’unità dei sardi e sulla loro capacità di assumersi nuove e più importanti responsabilità anziché affidarsi alla solita richiesta di grazia al governo italiano ‘amico’.

Votiamo tutti. Cabadderis contra barones

La Sardegna sarà, con le Primarias – Primarie Nazionali Sarde, l’unico territorio della Repubblica italiana dove per la prima volta si sperimenterà un voto on line aperto a tutti. Non un voto riservato agli iscritti di questo o quel partito, ma a tutti. Sappiamo bene che questo espone al rischio del voto di persone ostili al progetto che vogliano intossicarne il risultato, ma è anche vero che se qualcuno sollecita altri a partecipare, poi è un po’ difficile richiamarlo per dare il voto elettorale per una coalizione o un candidato diverso da ciò che è uscito dalle primarie. Il voto strettamente controllato è della malavita, non delle relazioni politiche. Le Primarias così organizzate fanno paura…

Vademecum sulle Primarie nazionali della Sardegna – La Sardegna decide

Mettiamoci e mettiamo tutto in discussione.
La riunione di Abbasanta e quella successiva di Bauladu ha avviato il processo delle Primarias – Primarie Nazionali della Sardegna.
Questi grandi eventi di partecipazione o sono profondamente democratici o non sono.
Il Comitato, dopo Bauladu, ha predisposto i documenti preparatori.
Adesso inizia per dieci giorni il débat public su questi testi. Nessuno lo ha mai fatto.

Il silenzio dei vigliacchi

Se Tito Boeri dice che “quota 100” (la scelta del governo di mandare in pensione chi raggiunga cifra cento tra anni di contribuzione e età anagrafica) costa 100 miliardi in più di debito, Salvini dice: “Via Boeri dall’Inps“.
Se l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia avvia un procedimento disciplinare contro Rocco Casalino, il portavoce del premier Conte, per le frasi violente usate verso i tecnici del ministero delle Finanze, il Movimento 5 Stelle dice: “Sciogliamo l’Ordine dei Giornalisti“. Se Rocco Casalino…

Nazione sarda senza padroni, resistenza senza tromboni

Forse bisogna rifare Abbasanta, aprirla a tutti quelli che in questi giorni ci invitano a non mollare, farla insieme ad altri che lo vogliano fare, trasformarla in una sala della Pallacorda. È infatti chiaro che si fa finta di ignorare (o addirittura si ignora) il suo contenuto politico, la nazione sarda, e invece si enfatizza il metodo, cioè le primarie.
Non lo permetteremo.
La nazione sarda è per noi il paradigma di un modo di vedere il mondo: più umano, più libero, più responsabile, più giusto.
Mi spiego. La nazione sarda è immagine e contenuto di un nuovo ordine delle cose.
Il contenuto di Abbasanta non è banalmente un programma di governo, che pure c’è, ma dopo; è un processo legale di rivoluzione profonda dei poteri, dei diritti, delle possibilità.
È l’idea della nazione sarda (cioè dell’esistenza di una distinta e distinguibile comunità di valori e di interessi che vuole i poteri necessari per difenderli e interpretarli) che consente a chi la declina in se stesso e nella storia di avere un punto di vista differente.
Ma differente da chi e da che cosa?