Dove ritrovarsi? Parlano i Rossomori

Salve a tutti, ciao Maninchedda,

ho letto con piacere la tua nota “Come e dove ritrovarsi”.

Bisogna trovarsi sicuramente per poi insieme andare a ritrovare tutti quelli che nel bene e nel male si sono dispersi.
È necessario trovare il luogo fisico per guardarsi negli occhi. Con chi costruire questo luogo?
Sicuramente con tutti quelli che hanno a cuore LA NAZIONE SARDA. Il mondo indipendentista e della autodeterminazione.

Sicuramente con la parte della sinistra progressista di Sardegna, con il mondo liberale e con tutto il mondo sardista al di fuori del PSD’Az. Sicuramente con tutti quelli che praticano il sardismo, quello che esiste da sei secoli prima di Cristo e che vuole diventare nuovamente protagonista nel sociale e nella politica. Da sardi.

Sicuramente con tutti quelli che vogliono combattere questa Giunta di Governo della Sardegna alle prossime elezioni regionali del 2024.
Ritengo questo una pregiudiziale per poter fare parte dei costruttori del luogo in cui incontrarsi.

Sicuramente con gli spiriti liberi democratici, con chi opera nel mondo dell’assistenza e del superamento della precarietà e della povertà. Con le associazioni che operano nel volontariato.

Sicuramente con i sardi liberi che hanno interesse alla felicità del popolo sardo.

Nel Manifesto proporrei un percorso sostanziato di esercizio di sovranità, con l’attuale e con il nuovo, quando lo scriveremo, Statuto; capace di affermare un nuovo ceto dirigente, sovrano esso stesso.
Consapevolmente sovrano; sovrano riconosciuto dal popolo sardo.
Il primo obiettivo è quello di una pratica politica di sardizzazione dei partiti in Sardegna. E la sardizzazione delle organizzazioni sociali.

A nessuno si deve chiedere di rinunciare alla propria identità politico-culturale. Né alla propria storia. Le storie di tutti devono essere rivissute e valorizzate, al fine di realizzare buoni e forti rapporti di partecipazione.

Un Manifesto del sardismo, del socialismo e dell’azionismo. Aperto e inclusivo verso le forze che vogliano misurarsi con la difficoltà e il rischio del governo; progressista e federalista. Un Manifesto nel quale far prevalere i valori di democrazia, di solidarietà, di giustizia e libertà. E un ambientalismo moderno e solidale.
Manifesto in cui indicare l’orizzonte europeo come fatto strategico; perché necessario, come unica prospettiva sulla quale vale la pena investire speranze ed energie. Da qui deriva la necessità di una forte identità del popolo sardo, popolo democratico d’Europa. Identità che si forma e si accresce e si rafforza con la forza delle sue idee, dei suoi progetti, delle sue risorse intellettuali e morali. Nella forza della consapevolezza dell’essere Popolo e Nazione.
Autonomia, sovranismo, indipendentismo sono tutti figli del sardismo.

E oggi spetta a una Alleanza politica per la Sardegna, Moderna, Democratica, Aperta, Culturalmente forte, Identitariamente determinata a continuare in quel solco. È stata la carenza di un forte senso identitario la causa prima e profonda della nostra storia subalterna.
Un sardismo rimasto senza popolo.
È tempo di rivoluzioni. Servono spiriti liberi, come dice Maninchedda.
Oggi bisogna riprendere una trama di storia in cui giustizia e libertà e speranza di futuro si rimettano insieme.

E ci sarà bisogno, in questa nostra Sardegna di nuove intelligenze sociali, dell’intelligenza delle reti che non si riducano alla ricerca e alla affermazione dei valori dell’individualismo contemporaneo, che porta le persone e persino i popoli a ripiegarsi su se stessi.
Non è possibile che ciascuno di noi sia il solo maestro e giudice del proprio destino.
Non possiamo rinunciare a pensare che noi non siamo solo noi stessi; ma che siamo anche attraverso gli altri e apparteniamo a collettività e comunità, per volontà e indipendenza dei fatti, e che l’avventura collettiva ha ancora un senso.
E anche in Sardegna bisogna darsi un Progetto che possa essere una bellissima avventura collettiva.

Per questo caro Paolo concordo con la necessità di un grande impegno e movimento culturale da fare in tempi brevi.

Il periodo che viviamo a causa del Covid-19 non ci permette di incontrarci di persona. Credo che sia necessario in questo momento preparare un Manifesto di Adesione con motivazione la costruzione di una ALLEANZA PER LA SARDEGNA che contribuisca a definire quella che sarà la nostra frontiera paradiso.

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