Sanità

Va in onda la “lombardizzazione” della sanità sarda. E i nostri? Muti. Con una chiosa sugli obiettivi di una efficace mobilitazione popolare.

Mentre la gente scende in strada, protesta, fonda comitati per denunciare lo smantellamento dei servizi sanitari territoriali, mentre i sindaci restituiscono le fasce, i consigli comunali votano iracondi ordini del giorno, il 4 agosto […]
Di fatto, si stanno creano le condizioni per cui solo il privato potrà funzionare, libero dalla frammentazione e complessità dei momenti decisionali […]

Fibromialgia: fine della clandestinità

La Sardegna fino a ieri partecipava all’indifferenza italiana: da ieri ha fatto una scelta diversa, ha scelto di combattere la malattia e di garantire l’assistenza sanitaria ai malati. (…) In un mondo che pensa solo al successo e al potere e fa finta di non vedere la tragicità del dolore e della morte, il Partito dei Sardi ha vinto una battaglia di civiltà guardando in faccia la debolezza umana, organizzando i poteri e i servizi per combatterla, ricostruendo trame efficienti di solidarietà e di diritto.

Quando la pezza è peggiore del buco

Ci chiediamo cosa sia cambiato nel centrodestra nelle ultime 24 ore, ossia da quando un’inedita trasversalità centrosinistra – centrodestra ha di fatto salvato l’Assessore della sanità da un certissimo voto di censura politica sulla mancata attuazione della Rete Ospedaliera.
Cosa è cambiato?
Mah… di certo il rimedio che si cerca di mettere in campo con una nuova mozione di sfiducia evidenzia ancor più nitidamente che se solo 24 ore fa si fosse ragionato sul senso dell’ordine del giorno, senza far prevalere la voglia di oscurare una battaglia che era ed è di tutti, avremmo dato tutti impulso e slancio decisivi all’avvio di quella Rete Ospedaliera da noi votata un anno fa e ancora al palo.

Abbasanta 23/9 ore 10: Orgogliosi di dire da soli che la sanità va male

Ieri in Consiglio regionale è andata in onda una recita.
Da una parte il centrosinistra unito nella funzione di avvocato d’ufficio della sanità sarda, contestata ufficiosamente da moltissimi consiglieri regionali della sinistra, ma difesa ufficialmente in formazione a testuggine in nome di non si capisce bene che cosa.
Dall’altra il centrodestra che per paura del ruolo politico del Partito dei Sardi salva dalla censura l’assessore Arru.
In mezzo noi, a dire la verità su una sanità che non funziona e che solo i ciechi possono dire che funzioni.
Noi pensiamo che i sardi sappiano vedere e capire.
Ieri il centrodestra e il centrosinistra si sono alleati per salvare l’attuale sistema sanitario. Hanno svelato la loro complicità al ribasso.

Verso Abbasanta 23/9: onorati di essere riconosciuti come avversari

Oggi siamo costretti a leggere un comunicato di tutti i partiti che si riconoscono nel centrodestra italiano, compreso il Psd’Az, che dichiarano di non volere parlare con noi proprio per la nostra politica che pone prima la Sardegna e i suoi interessi nazionali e dopo le militanze. Prima per noi c’è l’idea della costruzione di uno Stato Sardo, da farsi rispettando le leggi e col consenso della gente, bandendo ogni ribellismo e lavorando sodo sull’educazione, la cultura e lo sviluppo. Noi siamo per un’Europa che non è né quella dei regolamenti immutabili di Juncker né quella dell’autoritarismo e del nazionalismo di Orbàn. Siamo per l’Europa dei popoli…

Verso Tramatza 23/9: sanità: valdostani sì, sardi no. Subordinati no, liberi sì

A leggere le polemiche sul pronunciamento del Ministero della Salute sulla Rete Ospedaliera approvata dal Consiglio regionale della Sardegna si impara quanto sia giusto e importante educare e educarci alla difesa degli interessi nazionali della Sardegna (sempre che ci si sia esercitati a riconoscerli e a rispettarli) e al riguardo dovuto alla verità delle cose. I quotidiani sardi oggi sono intossicati dai comunicati stampa emessi ieri a tarda sera; non tengono invece conto dei fatti già accaduti e per giunta già raccontati, i quali svelano molto chiaramente che cosa è accaduto in sanità e che cosa sta accadendo.
Primo punto: quale rete ospedaliera sta attuando Moirano?

Uniti vinceremo e riusciremo a cambiare quello che non funziona!

di Augusto Cherchi
Se non si capisce un dato di fatto banale, diventa difficile anche spiegare l’evidenza.
Ci provo:

  • è evidente il caos organizzativo che regna in ATS (Azienda di Tutela della Salute);
  • è evidente il disegno sanitariocentrico di riorganizzazione dei servizi, con i due Hub del nord e del sud che attraggono personale e servizi e con la periferia che vede accrescere le sue difficoltà ad erogare servizi se non a conservarli;

Sanità in Sardegna: tempo scaduto

Da troppo tempo parliamo di argomenti che, infastidendo l’Assessore della sanità e il suo staff, ottengono solo l’effetto delle spalle che si sollevano in segno di sufficienza, salvo poi far cadere le braccia ai pazienti che non risolvono problemi gravi e concreti e aumentare il nostro senso di sfiducia nei suoi confronti.

Delle difficoltà degli anestesisti ci si accorge solo ora, mentre noi da anni andiamo ripetendo che è un problema concreto che non si risolverà sicuramente nei prossimi anni (meno che mai in tempi brevi) finché si continuerà a ignorarlo come fatto finora. La Regione Sardegna ha necessità di formare anestesisti sardi, che rimangano in Sardegna (oggi troppi specialisti si formano in Sardegna e poi vanno a lavorare altrove). Per fare ciò occorre…

La Giunta regionale ignora chi soffre.
Il Partito dei Sardi no

Il Consigliere del Partito dei Sardi Augusto Cherchi, primo firmatario della mozione relativa alla mancata attuazione delle disposizioni della Legge 15 marzo 2010 n. 38, concernente “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”, discussa in Consiglio Regionale il 18 aprile 2018, denuncia ancora una volta il silenzio e l’indifferenza della Giunta Regionale su un tema che dovrebbe essere di primaria importanza.

Esigiamo risposte chiare su lavoro e sanità

Il Gruppo del Partito dei Sardi non parteciperà ad alcun vertice di maggioranza sino a quando non verranno date risposte chiare rispetto a temi cruciali come la crisi del lavoro nel centro Sardegna e al disastro della sanità.
Sulla sanità assistiamo ad uno sconfortante nulla di fatto rispetto alla denunciata iniquità del nuovo sistema tariffario per le prestazioni veterinarie (che colpisce duramente il settore primario e le esportazioni); alla protratta disattenzione verso patologie altamente impattanti come il diabete e le patologie tumorali; ad un piano di rientro che non produce i risultati attesi, con obiettivi dati ai direttori generali che difficilmente potranno essere rispettati e con un disavanzo che cresce in maniera preoccupante.

No al taglio del servizio di vigilanza armata nelle guardie mediche

No al taglio del servizio di vigilanza armata nelle guardie mediche.
Siamo in grado di pagarla con i risparmi generati da un approccio più etico alla prevenzione e cura del diabete.

Il servizio di vigilanza armata delle ex Guardie Mediche (oggi postazioni di Continuità assistenziale) è un presidio di sicurezza che non solo garantisce l’incolumità personale dei medici, ma assicura l’erogazione di un servizio sanitario territoriale nelle ore in cui l’assistenza a chi soffre è maggiormente critica. Per questa ragione, contestiamo un approccio al problema eminentemente economico

Interrogazione del Partito dei Sardi. Ai diabetici sia garantito l’accesso alle terapie innovative

I Consiglieri del Partito dei Sardi, primo firmatario Augusto Cherchi, hanno depositato un’interrogazione rivolta al Presidente della Giunta e all’Assessore della Sanità per chiedere conto della grave situazione nella quale versano i pazienti diabetici della Sardegna. In particolare il PdS chiede un intervento urgente per garantire ai numerosi sardi colpiti da questa patologia il controllo della glicemia attraverso gli strumenti diagnostici di ultima generazione e l’accesso alle terapie innovative, già in uso in molte regioni italiane, che oltre a ridurre gli evidenti disagi dei controlli e delle terapie e tradizionali, consentono un significativo risparmio per la comunità.

Pastori senza soldi e senza risposte. Corte dei Conti sui banchi di scuola

Continuiamo a fornire una lettura divergente dei fatti che l’attualità politica produce, sperando in questo modo di concorrere a formare uomini politici nuovi e sempre più adatti alla funzione di cui la Sardegna ha più bisogno: il Governo.
Ieri La Nuova Sardegna ha promosso su Facebook un confronto in diretta tra l’Assessore e la Coldiretti sui temi dell’agricoltura. I dati utilizzati sono quelli pubblicati da noi. Nessuno li ha contestati. Ne consegue che il Partito dei Sardi sta svolgendo una funzione di conoscenza e di tutela degli interessi legittimi degli allevatori che nessuno sta svolgendo. Continueremo a farlo, ma le domande restano tutte lì, irrisolte: come si intende far recuperare al sistema delle imprese sarde i 22 milioni di euro direttamente sottratti dal refresh al sistema Sardegna? Cosa si intende fare per gli allevatori di vacche, scomparsi dal novero degli allevatori sardi?

L’insulina dov’è? Governare è decidere. Grazie a Luciano Uras

Oggi La Nuova pubblica l’inserto sulle 500 aziende che funzionano in Sardegna.
Tra le altre cose si legge che, dopo la Saras, la prima azienda in Sardegna è Abbanoa.
Recentemente, in un’intervista, mi hanno rinfacciato che si tratterebbe dell’azienda più odiata in Sardegna.
Sarà. Però io l’ho trovata dinanzi al tribunale fallimentare; l’ho trovata attaccata da tutti e, con questo pretesto…

Sanità, leggi e nuove prepotenze

di Augusto Cherchi
Mi attribuisco più difetti, ma anche qualche buona pratica: quando mi chiedono un parere, studio sempre l’argomento con mente critica; quando una legge viene approvata dal Parlamento Sardo mi aspetto che venga applicata, da tutti, nessuno escluso, senza se e senza ma, anche se non piace; magari si può fare di tutto per modificarla, ma intanto si applica e non la si disattende!
Da mesi continuo a dire che in Sanità esiste un problema di applicazione delle leggi votate dal Consiglio …

Moirano convocato. Tricolore manifesto: prostitute (rosso), razze (bianco), verde (vaccini)

Oggi l’onorevole Augusto Cherchi, uno dei pochi che non si inginocchia di fronte al Direttore generale dell’Ats né al Direttore generale dell’Assessorato alla sanità, chiederà il rispetto della legge che prevede che S.M. Moirano vada nel Parlamento sardo a riferire del suo operato e vada in Commissione sanità a giustificare l’organico programmato dell’Ats.
Poco o molto che sia, il Partito dei Sardi vuole tenere la luce accesa sulla sanità…

Francesco, impedisci lo schifo o finiamola qui

Gli organi di stampa danno notizia dell’annuncio da parte dell’imperatore sanitario Moirano dell’imminente assunzione nella ATS sarda di circa 2000 persone.
Cito testualmente dalle agenzie di stampa: «Questo sara’ l’anno delle stabilizzazioni in sanità, delle assunzioni e della rimozione totale del blocco del turn over. (…) Dopo un anno di duro lavoro possiamo dire che l’Ats non è piu’ la semplice somma delle 8 precedenti Asl», ha aggiunto il direttore generale Fulvio Moirano, «bensì un’azienda unica che proprio in questi giorni ha deliberato la nuova dotazione organica fatta da circa 16mila dipendenti: quasi duemila in più degli attuali dipendenti a tempo indeterminato. Ciò vuol dire che nel corso del 2018 centinaia di precari potranno essere stabilizzati e tanti giovani medici, infermieri, professionisti sanitari e tecnici potranno essere assunti in pianta stabile (complessivamente tra le 600 e le 800 unità)».
Mi rivolgo al Presidente della Giunta.
Non ti sfugge sicuramente il sapore rancido…

Il bavaglio in sanità

Ogni volta che si prova a organizzare un convegno sulla grave crisi dei servizi che si registra nel sistema sanitario sardo, oppure sullo spostamento di fatto del debito delle Asl sui fornitori (le fatture ormai vengono pagate oltre i sei mesi e già vi è chi, per esempio a Cagliari, ha fatto scrivere dai propri legali all’Azienda), si registra un grande imbarazzo da parte dei dipendenti delle Asl sarde a partecipare come relatori, che siano o no figure apicali. Motivo? Temono sanzioni o addirittura il licenziamento da parte dei Direttori generali delle Asl.
Il problema è reale e non riguarda solo le Asl, riguarda tutti i dipendenti pubblici e i dipendenti regionali, ma chissà perché nelle Asl è vissuto in modo più drammatico, forse perché più alto è il livello di tensione e di dissenso.

Caos sanità. Quando si prenderà atto della gravità della situazione?

di Augusto Cherchi
È necessario e urgente prenderne atto: la garanzia dei livelli minimi di assistenza e il normale svolgimento delle attività assistenziali sono a rischio, mentre il pericolo di un’interruzione di pubblico servizio sempre più vicino.

Si tratta indubbiamente di affermazioni forti, ma considerato quanto sta succedendo nella sanità sarda ritengo doveroso e improcrastinabile un grido d’allarme e di denuncia forte e preoccupato.

Diversi episodi possono bastare per definire la gravità della situazione e la mancanza di coordinamento e di controllo che caratterizzano la sanità nell’Isola.
L’ATS (la famosa ASL unica che avrebbe dovuto produrre risparmi, maggiore efficienza e qualità dei servizi) ha bandito nei mesi scorsi una selezione…

Integrazione tra sanità pubblica e privata per garantire equità ed efficienza

L’Assemblea Sarda esamina oggi il capitolo 10 della riforma della rete ospedaliera che disciplina la sanità privata. Stamattina è stato votato uno degli emendamenti più significativi presentati dal Gruppo del Partito dei Sardi. Gli obiettivi sono quelli da sempre perseguiti nella lunga e impegnativa attività consiliare portata avanti dal PdS: equità, ridistribuzione nel territorio, efficienza.
Gianfranco Congiu, Capogruppo del Partito, è intervenuto in Aula per riaffermare la necessità di un sistema sanitario equo, ben distribuito ed efficiente

Rete Ospedaliera. Prosegue la battaglia del Partito dei Sardi.
Augusto Cherchi in prima linea.

Ecco l’emendamento votato ieri in aula (Augusto Cherchi primo firmatario) sugli ospedali di zona disagiata.
Rappresenta una tappa di una lunga battaglia con la quale finalmente si è riusciti a mettere in sicurezza gli ospedali di Bosa, Sorgono, La Maddalena, Isili e Muravera.

«Per il nostro territorio è una vittoria importante che sancisce una volta per tutte che il nostro ospedale deve sopravvivere con i servizi essenziali per tutta la popolazione» dichiara Augusto Cherchi «finisce l’era in cui si è vissuto con l’incubo della spada di Damocle sulla chiusura dell’ospedale, che da quando è nato vive con questa paura. Ora è stabilito che rappresenta una parte essenziale della nostra rete ospedaliera e che ha dignità di ospedale di base».

Il Partito dei Sardi: sulla sanità non facciamo la spesa al mercato del populismo

Augusto Cherchi, Consigliere del Partito dei Sardi e Membro della Commissione sanità, interviene per fare il punto sul dibattito sulla riforma della rete ospedaliera e ribadire la posizione del partito su alcuni dei punti più significativi: «Sulla questione Alghero – Ozieri riteniamo sia giusto un primo livello che completa la sanità del Sassarese, in evidente fase di ristrutturazione, che non presenta il livello di Hub che invece ha Cagliari.
Su Lanusei sono stati conservati i servizi che sono da primo livello anche se non ne avrebbe le prerogative e i requisiti minimi: non facciamo battaglie sulle etichette ma sui servizi.
Sugli ospedali di zona disagiata la nostra battaglia per il riconoscimento della tutela garantita dei servizi sta dando i suoi frutti e l’emendamento di revisione presentato da noi ma firmato e sostenuto anche della maggioranza di commissione arriva in aula forte di una buona condivisione.
Riteniamo soddisfacente anche il risultato ottenuto per Ghilarza, che mantiene la sua operatività nel territorio, e per Tempio, con la garanzia della conservazione di servizi importanti come l’ortopedia e il punto nascita.

Pressing del Partito dei Sardi sulla sanità. Condivisi in Commissione gli emendamenti del gruppo

Continua in Commissione Sanità l’analisi degli emendamenti al testo di riordino della rete ospedaliera.
La Commissione si appresta a completare l’esame del primo allegato, mentre l’analisi degli allegati 2 e 3 dovrebbe essere ultimata entro la mattina di martedì 10 ottobre. Augusto Cherchi, responsabile della sanità per il Partito dei Sardi e membro della Commissione, sostiene con forza le proposte del suo gruppo consiliare, che finora sono passate con voto quasi unanime.

Un cenno alle modifiche più rilevanti proposte dal Partito dei Sardi che hanno incontrato il parere favorevole degli altri membri della Commissione.

– È affermata e sottolineata la necessità di una forte integrazione tra la rete ospedaliera, la rete territoriale e la rete dell’emergenza-urgenza e ribadisce il ruolo cardine del Distretto come struttura organizzativa, gestionale e facilitatrice delle attività sanitarie in ambito territoriale.

COMUNICATO Sanità. Il Partito dei Sardi sollecita un incontro bilaterale urgente con la Presidenza della Giunta

Il Partito dei Sardi, considerato l’imminente passaggio in aula della Legge sulla Rete Ospedaliera, ribadisce la necessità di un incontro bilaterale urgente per conoscere la volontà della Giunta in merito alle richieste avanzate nel documento della Direzione Nazionale del 19 settembre.
L’incontro sarà anche l’occasione per conoscere nel dettaglio i termini del passaggio della parte organizzativa della Qatar Foundation dal Bambin Gesù al Gemelli nella gestione del Mater Olbia.

Augusto Cherchi, Consigliere, Responsabile Sanità del Partito dei Sardi

Una sanità efficiente per tutti i sardi, in tutti i paesi, in tutti gli ospedali

Ecco il comunicato approvato dalla Direzione nazionale del Partito dei Sardi, la quale ha inteso con questo documento articolato dar conto del lavoro svolto dal Partito e dai Consiglieri a difesa del diritto alla salute per tutti i sardi e non solo per quelli residenti in area metropolitana. Viene confermata la netta ostilità del Partito ai processi di concentrazione di poteri e di risorse in alcune specifiche aree e in alcune specifiche funzioni, con la conseguente trasformazione del territorio non urbano sardo in un’area di cittadinanza depotenziata.

La Direzione ha dato mandato ai Consiglieri del Partito affinché modifichino profondamente la proposta di Rete Ospedaliera con i seguenti obiettivi:

1) Garanzia di funzionalità dei Pronto Soccorso in tutti gli ospedali della Rete Ospedaliera, compresi quelli piccoli e periferici, con contestuale avvio di fasi anticipatorie dell’AREUS e della Rete della Emergenza Urgenza;

COMUNICATO su sanità e atti aziendali

Il Partito dei Sardi considera inaccettabile il fatto che proprio nel momento di maggior tensione politica attorno alla definizione del miglior modello di rete ospedaliera per la Sardegna, i direttori generali delle aziende sanitarie sarde (ATS, Aziende Universitarie di Cagliari e Sassari e Brotzu) entrino a gamba tesa dettando, nei loro atti aziendali, una serie di norme attuative ispirate da una visione di rete ospedaliera disarticolata rispetto perfino al modello licenziato dalla competente commissione consiliare.
Ricordiamo che quando le linee guida degli atti aziendali furono sottoposte al parere preventivo della commissione consiliare, noi del Partito dei Sardi

Comunicato stampa del Partito dei Sardi sul riordino della rete ospedaliera della Sardegna

Abbiamo sintetizzato in circa 40 emendamenti la nostra visione di RETE OSPEDALIERA.
È una visione integrativa e complementare rispetto alla proposta elaborata dalla Giunta Regionale che poggia su alcuni principi per noi irrinunciabili:
PRINCIPIO DI DIFFERENZIAZIONE rispetto alle norma di stretta derivazione italiana (cfr. D.M. 70)
PRINCIPIO DI EQUIPARAZIONE tra pubblico e privato
TUTELA DELLE ZONE DISAGIATE: PRINCIPIO DI COMPENSAZIONE DEL DISAGIO
da cui discendono misure specifiche come:

Una sanità pubblica di qualità per tutti in tutta la Nazione Sarda

di Franciscu Sedda
Oggi in conferenza stampa abbiamo presentato i nostri emendamenti alla proposta di rete ospedaliera, argomentati con precisione e competenza da Gianfranco Congiu, Augusto Cherchi, Roberto Desini e Sandro Unali. Questa la sintesi del mio intervento politico di chiusura.
«Lo voglio dire con chiarezza: è tempo che la maggioranza si fidi e si lasci guidare dal Partito dei Sardi.
In sanità siamo stati i primi a sottolineare criticità che col tempo sono diventate sentimento comune; che agitano molta parte della nostra gente; che oggi portano anche chi nella maggioranza ci trattava come infidi rompiscatole a tentennamenti, rinvii e tensioni interne.
Ebbene, così come abbiamo saputo vedere in anticipo le criticità abbiamo sempre saputo indicare per primi le soluzioni – e l’altissima qualità degli interventi che mi hanno preceduto lo dimostrano. Soluzioni di sistema, di rete, di equità, di coesione sociale; soluzioni per difendere e sviluppare una sanità pubblica di qualità per tutti i sardi e in tutti i territori della Nazione Sarda.

COMUNICATO. Il precariato nella Pubblica Amministrazione

Il Partito dei Sardi persegue l’obiettivo di conoscere con esattezza il quadro generale del fenomeno del precariato della pubblica amministrazione in Sardegna.
Per rispondere a questa esigenza ha avviato un’indagine conoscitiva su questo fenomeno iniziando proprio dalle ASL sarde, considerando che la sanità (che consuma circa il 50% del bilancio regionale) ha un numero di occupati a tempo indeterminato ben valutabile (circa 22.000 persone), ma con difficoltà si conoscono i dati sul precariato.
Il 29 giugno 2016 il Partito dei Sardi ha presentato alle Aziende Sanitarie Locali e alle Aziende Ospedaliero Universitarie della Sardegna una richiesta di informazioni e di accesso agli atti volta ad acquisire le seguenti informazioni e i seguenti dati:

Il Partito dei Sardi sulle scelte per la futura ASL Unica

di Fransciscu Sedda
Il Partito dei Sardi prende atto delle scelte fatte in queste ore dal dottor Moirano. Com’era intuibile ciò che risulta da queste scelte è che nella sanità sarda pare non esserci neanche una persona sufficientemente capace, onesta, affidabile per rivestire uno dei ruoli apicali nella futura ASL Unica.
Come Partito dei Sardi lo avevamo previsto e oggi lo constatiamo: non c’è la volontà di investire sulle nostre competenze, di valorizzarle e farle crescere.