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Rete Ospedaliera. Prosegue la battaglia del Partito dei Sardi.
Augusto Cherchi in prima linea.

Ecco l’emendamento votato ieri in aula (Augusto Cherchi primo firmatario) sugli ospedali di zona disagiata.
Rappresenta una tappa di una lunga battaglia con la quale finalmente si è riusciti a mettere in sicurezza gli ospedali di Bosa, Sorgono, La Maddalena, Isili e Muravera.

«Per il nostro territorio è una vittoria importante che sancisce una volta per tutte che il nostro ospedale deve sopravvivere con i servizi essenziali per tutta la popolazione» dichiara Augusto Cherchi «finisce l’era in cui si è vissuto con l’incubo della spada di Damocle sulla chiusura dell’ospedale, che da quando è nato vive con questa paura. Ora è stabilito che rappresenta una parte essenziale della nostra rete ospedaliera e che ha dignità di ospedale di base».

Il Partito dei Sardi: sulla sanità non facciamo la spesa al mercato del populismo

Augusto Cherchi, Consigliere del Partito dei Sardi e Membro della Commissione sanità, interviene per fare il punto sul dibattito sulla riforma della rete ospedaliera e ribadire la posizione del partito su alcuni dei punti più significativi: «Sulla questione Alghero – Ozieri riteniamo sia giusto un primo livello che completa la sanità del Sassarese, in evidente fase di ristrutturazione, che non presenta il livello di Hub che invece ha Cagliari.
Su Lanusei sono stati conservati i servizi che sono da primo livello anche se non ne avrebbe le prerogative e i requisiti minimi: non facciamo battaglie sulle etichette ma sui servizi.
Sugli ospedali di zona disagiata la nostra battaglia per il riconoscimento della tutela garantita dei servizi sta dando i suoi frutti e l’emendamento di revisione presentato da noi ma firmato e sostenuto anche della maggioranza di commissione arriva in aula forte di una buona condivisione.
Riteniamo soddisfacente anche il risultato ottenuto per Ghilarza, che mantiene la sua operatività nel territorio, e per Tempio, con la garanzia della conservazione di servizi importanti come l’ortopedia e il punto nascita.

La delegazione del Partito dei Sardi convocata domattina al Palau de la Generalitat de Catalunya

Parte stasera la delegazione del Partito dei Sardi convocata per domattina, sabato 30 settembre, al “Palau de la Generalitat”, il palazzo del Governo catalano, per fare il punto sull’attuazione del referendum d’indipendenza e per definire i compiti che gli osservatori e i visitatori internazionali accreditati dal Governo catalano dovranno svolgere.

Il Partito dei Sardi è particolarmente orgoglioso di poter dare il suo contributo alla riuscita del referendum e poter vivere dal cuore della macchina istituzionale un momento di democrazia e di libertà così alto ed esemplare.
La delegazione del Partito dei Sardi sarà formata dal Segretario Nazionale, Franciscu Sedda, da Gianfranco Congiu, Capogruppo PdS al Parlamento Sardo, Modesto Fenu, Componente del Direttivo Nazionale PdS, e Ornella Demuru, attivista PdS.

La Sardegna unico supporto internazionale a favore del referendum della Catalogna. Intervista a Gianfranco Congiu

Giulio Maria Piantadosi, giornalista di El Independiente, ha intervistato Gianfranco Congiu, capogruppo del Partito dei Sardi, sui rapporti tra la Sardegna e la Catalogna e sull’appoggio del Parlamento sardo al referendum per l’indipendenza.
Qui l’intervista originale in catalano.

Di seguito la traduzione:

La Sardegna, unico supporto internazionale a favore del referendum della Catalogna.
L’Unione Europea ha già voltato le spalle alla sfida indipendentista della Catalogna. Tuttavia c’è un angolo d’Europa che è in piena mobilitazione a favore del referendum: è la Sardegna, l’isola a metà strada tra Italia e Spagna. «Siamo molto vicini ai catalani. Anche in Sardegna c’è chi vuole l’indipendenza», afferma l’indipendentista Gianfranco Congiu, avvocato e portavoce del Partito dei Sardi nel Parlamento dell’isola.

Il Partito dei Sardi chiede garanzie per il prosieguo del confronto sulla sanità

C’è da parte della maggioranza una volontà di ridiscutere questa riforma?
Il Partito dei Sardi chiede garanzie per il prosieguo del confronto.

DAL PARLAMENTO SARDO
NOTA STAMPA della seduta n. 247
Martedì 26 Settembre 2017 – Pomeridiana

A nome del Partito dei Sardi ha parlato l’onorevole Gianfranco Congiu, che ha premesso: «Rappresento una forza politica che ha un perimetro ed un orizzonte statuale applicando

COMUNICATO del Coordinamento di Sassari, Alghero e Porto Torres

Sebbene negli ultimi mesi si rilevino incoraggianti segnali di ripresa economica, la crisi che ha colpito da circa un decennio la Sardegna è ancora lontana dall’essere felicemente superata.

In particolare, il Nord-Ovest dell’Isola, attraversato da un profondo processo di de-industrializzazione nell’area di Porto Torres, che ha intaccato il livello occupazionale e favorito la triste piaga della disoccupazione, ha la necessità di mirate e congiunte politiche di sviluppo, che vadano oltre quelle “parziali” assunte dai singoli Comuni.

In questo contesto, il Partito dei Sardi si fa promotore di un asse politico sovranista e di centro-sinistra su scala provinciale che, in modo particolare, interessi il Polo Urbano compreso nel triangolo industriale Alghero – Sassari – Porto Torres.

Slittano i bandi per i giovani agricoltori, interrogazione del Partito dei Sardi

Lo slittamento di sei mesi nell’apertura dei bandi regionali riservati a giovani agricoltori ha danneggiato decine di candidati che, a causa del rinvio, hanno superato i limiti di età e hanno visto sfumare la possibilità di accedere agli aiuti. Per ottenere chiarimenti e sollecitare l’adozione dei rimedi, il Gruppo consiliare del Partito dei Sardi ha presentato un’interrogazione in Consiglio, rivolgendosi al presidente Francesco Pigliaru, nella sua qualità di assessore ad interim all’Agricoltura e riforma agropastorale.

La protesta dei pescatori dell’Oristanese: una lezione di dignità

La vicenda dei pescatori dell’Oristanese riporta alla ribalta il tema dei difficili rapporti tra la nostra terra e il governo centrale.
Uno Stato centralista che sui temi “sensibili” dichiara unilateralmente di avere l’esclusiva (oggi la Difesa, ma domani la stessa sorte potrebbe toccare all’energia, alla portualità, alle grandi infrastrutture) non può che concepire il confronto come un rapporto tra “impari”, con la supremazia dell’uno verso l’altro e con il disconoscimento dei diritti che stanno alla base della protesta.

La sfida del Parlamento catalano

Il Parlamento catalano sfida la Spagna e riprova a vincere la battaglia per l’indipendenza da Madrid con l’approvazione di un documento che prevede l’emancipazione della Catalogna dalla Spagna entro il 2017.
Il documento approvato dalla camera prevede 11 punti, tra cui la convocazione di un’Assemblea costituente in grado di portare a termine il processo di un nuovo stato catalano e una serie di leggi per separarsi definitivamente dal Parlamento spagnolo.
L’opposizione socialista e i media spagnoli adesso parlano di “disobbedienza” e “sfida” alla Corte Costituzionale.

Corsica, la rivoluzione che sorride

L’apertura del leader nazionalista. Ad Ajaccio anche una delegazione del Partito dei Sardi

da L’Unione Sarda, 18 dicembre 2015

Non c’è traccia di arroganza, non c’è voglia di rivincita dopo anni di lotte minoritarie. Solo l’amore per una patria comune e per un popolo, tutto intero. Quello della Corsica. I nazionalisti di Gilles Simeoni si impadroniscono del potere dell’Assemblea isolana mostrando una mano tesa e un sorriso amichevole.

Con il nuovo treno parte una nazione migliore, più unita, più rispettosa dell’ambiente

Parte il nuovo treno Cagliari-Sassari, che dalla settimana prossima arriverà anche ad Olbia. Restato fermo per 7 anni ci sono voluti 500 giorni dall’insediamento del nostro Governo per metterlo a disposizione dei cittadini sardi.

Evidentemente chi ha governato prima di noi non c’ha messo lo stesso impegno o non ha capito l’importanza di poter scegliere il treno al posto dell’auto, tanto per la qualità della vita dei sardi, quanto per l’offerta turistica, quanto per la riduzione dell’impatto sull’ambiente.

Legge di riforma degli enti locali … A proposito di Città Metropolitana

di Gianfranco Congiu
Consigliere Regionale del Partito dei Sardi.

Ultime riflessioni prima dell’arrivo in aula del disegno di legge Enti Locali.

Si è fatto un gran parlare in questi giorni dei vantaggi che arreca una scelta in chiave “metropolitana” e delle prospettive di crescita che inducono, territori interi, a rivendicarne la gemmazione anche altrove e non solo a Cagliari.

Qui vorrei porre l’accento su alcune criticità che, se non adeguatamente fronteggiate, potrebbero risultare controproducenti, se non addirittura dannose.

L’indipendentismo che ha vinto in Catalogna

di Paolo Maninchedda
Leggere i giornali italiani sulle elezioni catalane è come fare un viaggio nelle paure infantili della perdita dei genitori. Il tono, al di là dei contenuti, è quello di chi si trova di fronte a una situazione inedita, considerata impossibile, eppure evidentemente reale, che viene esorcizzata con i ‘se’ e i ‘ma’. In poche parole, giacché la realtà è indipendentista, i giornali dicono che la realtà sbaglia e che verrà corretta.

Le potenzialità del cicloturismo e le critiche dei “benaltristi”

di Giampaolo Cassitta
La Nuova Sardegna 8 luglio 2015
Il mio primo amore fu una bicicletta arancione con le marce e la ruota da “cross”. Erano i primi anni settanta e la bicicletta rappresentava il passaggio dall’infanzia ad un’adolescenza pasticciata e assolata tra la polvere delle strade non tutte asfaltate della periferia algherese e il mare. Poi, quando nel 1972 mi recai in Olanda, a trovare i miei zii migranti capii che la bicicletta era non tanto un mezzo di locomozione ma, semplicemente “il mezzo” con cui tutti si spostavano nelle piste ciclabili presenti ovunque.

Cagliari capitale della Repubblica di Sardegna

di Paolo Maninchedda
Ieri ho avuto un confronto serrato con un leader di un altro partito della coalizione. Mi sono convinto ulteriormente della necessità impellente di lavorare bene non solo sul piano amministrativo, ma anche su quello simbolico.
Il presidente Pigliaru ha parlato egregiamente ieri in Aula di insularità; bene, noi, dobbiamo parlare a testa alta di sovranità, cioè di poteri legittimamente rivendicati e esercitati. Ma non basta. Servono simboli.

La questione refresh è cosa seria

di Mario Uras

La questione refresh è cosa seria. E dalle complesse dimensioni tecniche. Per questo necessita di una discussione onesta e approfondita e non di attacchi a testa bassa verso nemici inesistenti che hanno l’unica colpa di aver sollevato un problema reale visto che è stato ripreso da associazioni di categoria, consiglieri regionali, parlamentari e persino eurodeputati.

Fregature italiche all’incasso: adesso gli agricoltori devono pagare

di Mario Uras
Non so se i lettori ricordino un mio precedente intervento. Ad ogni buon conto, eccolo qua. Era il 25 maggio 2014. In quell’articolo avvertivo che l’Agea stava procedendo a riclassificare i terreni agricoli e che questo processo avrebbe inciso negativamente sulle domande per i contributi UE.
Più nel dettaglio, avvertivo che «prima, per esempio, un terreno classificato con Codice Pascolamento 650 (Bosco) poteva essere riconosciuto come pascolabile nel sottobosco. Oggi questo non è più permesso in base alle nuove disposizioni. Prima potevamo trasformare un codice 650 (Bosco) in un codice 654 (bosco al 50%) e quindi vederci riconoscere il 50% delle superficie netta, ora questo è impedito.

È che ci disegnano così!

di Sabrina Sabiu
Venerdì 8 maggio il Tg2 delle 20.30 dava la notizia dell’assassinio del giovane di Orune, con relativo servizio realizzato sul posto a commentare i fatti accaduti; fin qui tutto normale. Il servizio, ad un certo punto, cambia registro ed inizia un panegirico sulla cultura della vendetta barbaricina, tirando in ballo lo studioso Antonio Pigliaru e la civiltà di pietra, e scomodando tutto il bagaglio socio antropologico del Novecento e dell’ultimo Ottocento per trovare, nel codice d’onore della Barbagia, la giustificazione al delitto dell’offesa.

C’è chi ne parla e chi lo pratica
(il riformismo)

di Paolo Maninchedda
C’è una corrente trasversale (ossia che va da Destra a Sinistra, da imprese attive a imprese pre-fallimentari che perdono quote di mercato ogni giorno) che ha una sola linea politica: l’aumento della spesa della Regione come panacea di tutti i mali e contemporaneamente la tutela della Sardegna sociale esattamente com’è, senza toccare nulla, senza cambiare alcunché, senza disturbare nessuna condizione costituita. Questo è il frutto maturo dell’autonomismo: mai assumersi la responsabilità di qualcosa, sempre rivendicare risorse, mai produrre ricchezza.

Non abbiate paura: lo facciamo lo stesso

Da quando il Partito dei sardi, SeL e Centro Democratico hanno votato insieme per i grandi elettori del Presidente della Repubblica Italiana si è scatenato un pandemonio. Come sempre è accaduto in Sardegna quando stavano per accadere eventi di portata storica, c’è anche oggi chi teme la nascita di un Partito della Sardegna, fondato su sovranità, giustizia sociale, lavoro, libertà e sviluppo e che si iscriva nel perimetro progressista della politica europea.