
Vi è il generalizzato trasversale “sentimento nazionale sardo” alimentato dal moderno senso dell’identità, che giustamente chiede di esser seriamente e non strumentalmente rappresentato.
Lega tutto ciò un desiderio di nuova etica nella politica.
Ritengo che compito essenziale di chi si considera classe dirigente (non solo politica) della Sardegna sia, oggi, quello di contribuire a sviluppare e rinforzare l’area sardista, nazionalitaria e federalista: senza lo sviluppo di un forte movimento in questo senso non può esservi progresso e benessere per i Sardi.