Catalogna

I prigionieri catalani: la ferocia e la viltà dell’Europa

«Non si può mai smettere di protestare. Non si deve smettere di protestare». Disse: «io rispondo a un interesse superiore, che è molto personale ed è la voce della mia coscienza. Non ho nessun pentimento perché quello che ho fatto, ritengo che doveva essere fatto. Io accetto in tutto le conseguenze di ciò che ho fatto. Esercitare la disobbedienza civile (che non può essere mai violenta) è rinnovare il vincolo con la società. Questo non può essere oggetto di un giudizio penale» (…)

Catalogna e Sardegna: indipendenza, governo e libertà

In Catalogna hanno vinto gli indipendentisti.
Non ci si faccia fuorviare dalle letture date dai media italiani e spagnoli dolosamente orientati a diminuire questa vittoria. Da ieri sera dicono che sì hanno vinto Junqueras e Puigdemont, però aggiungono subito che il partito maggiore è l’unionista Ciudadanos. Ma che senso ha? Ciò che in Italia e nel mondo viene genericamente indicato col nome di ‘indipendentisti’ è sempre stata una coalizione, non un solo partito.
Soprattutto non c’è un giornale che dica la verità sul clima delle elezioni. Il capo di Esquerra republicana, Oriol Junqueras, è in galera per non avere commesso alcun reato.
Sono state elezioni di polizia, questa è la verità. Aleggiava il sospetto che l’idea dell’autodeterminazione catalana fosse un’idea illegale. Aleggiava il sospetto che dichiararsi per l’indipendenza potesse significare essere indagati e inquisiti.
Il desiderio di libertà, la compostezza e la disciplina politica, la sicurezza del perimetro ideologico

Catalogna. Mozione e richiesta di convocazione straordinaria e urgente del Parlamento sardo

I Capigruppo Gianfranco Congiu, Daniele Cocco e Pierfranco Zanchetta hanno depositato una mozione sui fatti della Catalogna con richiesta di convocazione straordinaria e urgente del Parlamento sardo.

Il Partito dei Sardi, MPD Art 1 e UPC chiedono che la Comunità internazionale si faccia parte attiva per ristabilire i dettami di un confronto politico democratico, con il ripudio di forme e rimedi coercitivi.

Richiamando l’iniziativa degli oltre 150 sindaci e amministratori locali della Sardegna che, nel manifesto congiunto del 30 ottobre, stigmatizzano il silenzio delle istituzioni europee e riconoscono il risultato politico delle consultazioni referendarie catalane, chiedono che il Parlamento sardo rinnovi la solidarietà al popolo catalano, insista sulle richieste di cessazione immediata degli arresti per tutti gli esponenti

PdS su Catalogna: no alle violenze, sì all’autodeterminazione

«Censura contro le azioni di violenza della Guardia Civil ordinate dal Governo Rajoy in occasione del referendum per l’indipendenza dello Stato catalano che si è svolto il primo ottobre scorso, e solidarietà al popolo catalano, auspicando che prosegua il suo percorso pacifico in cui sia garantito il diritto di esprimersi su qualunque riforma inclusa quella sull’autodeterminazione”.

È il contenuto dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale della Sardegna prima del varo alla riforma della rete ospedaliera. L’odg, recependo un’integrazione chiesta in Aula dal capogruppo del Partito dei Sardi Gianfranco Congiu, chiede anche «l’immediata scarcerazione e remissione in libertà di quanti sono stati sottoposti a misure di privazione della libertà per i fatti connessi agli eventi dell’1 ottobre».

Il PdS e i suoi rappresentanti istituzionali sostengono il “Pacte Nacional pel Referendum” promosso dalla Catalogna

di Franciscu Sedda
Il Partito dei Sardi e i suoi rappresentanti all’interno del Governo e del Parlamento Sardo aderiscono alla chiamata fatta dalla società civile e dalle istituzioni catalane a sottoscrivere e sostenere il “Pacte Nacional pel Referendum” (Patu Nazionale pro su Referendum / Patto Nazionale per il Referendum) a difesa del diritto di autodeterminazione e dell’esercizio della democrazia in Catalogna.

Il futuro della Catalogna non può che dipendere dal popolo di Catalogna e dal suo diritto a scegliere democraticamente come dare concretezza al desiderio di libertà, autogoverno, giustizia, dignità che in forma sempre più partecipata ed evidente si è espresso in questi anni nelle piazze come nelle elezioni catalane.