Con il voto favorevole di 49 consiglieri su 50 è stata approvata la mozione 232 (Congiu, Partito dei Sardi, primo firmatario) con la quale è stata sollecitata l’attribuzione delle funzioni in materia di pesca, acquacoltura e molluschicoltura ad un unico dipartimento o direzione generale regionale.
È stata ricordata dal proponente l’importanza socio economica del comparto ittico che annovera 10 mila addetti, 3000 marittimi imbarcati su una flotta di 1350 imbarcazioni ai quali si aggiungono circa 1000 addetti negli impianti lagunari.
È stato però posto anche l’accento sulla insufficienza della struttura amministrativa di supporto che, incardinata presso l’assessorato regionale all’agricoltura, sconta pochissimi addetti ed alcun ente o agenzia di supporto specifico, diversamente da ciò che accade per il comparto agro zootecnico.
La necessità di potenziamento della struttura amministrativa con un segmento dedicato appare oggi urgente e indilazionabile alla luce delle risorse presenti nel FEAMP (fondo strutturale europeo dedicato alle politiche ittiche) che stanzia per la Sardegna 18 milioni di euro.
Sono risorse delle quali il comparto non può fare a meno per eliminare gli elementi di debolezza che caratterizzano il contesto economico, sociale e culturale dei pescatori e degli addetti che operano nel settore.
Ebbene, esprimo vivo apprezzamento per la assoluta condivisione da parte dell’Assessore Falchi, la quale si è formalmente impegnata per la nascita di una direzione generale separata e dedicata alle politiche ittiche (pesca e molluschicoltura) per supportare e orientare le politiche di settore e le strategie di azione.
Così come non banalmente sottovalutabile l’importante risultato conseguito dall’esecutivo regionale che in questo ciclo di programmazione 2014/20 raddoppia letteralmente le risorse economiche a vantaggio del comparto ittico isolano passando da 7.9 milioni a oltre 18 min di euro.
La creazione di una struttura regionale dedicata alle politiche ittiche consentirà non solo la più puntuale spendita delle risorse comunitarie (eliminando il rischio di restituzione), ma soprattutto un sostegno tecnico del quale oggi il mondo della Pesca non può più fare a meno, stretti da una morsa legislativa e regolamentare sempre più complessa che allontana le imprese dagli strumenti e dagli aiuti di loro pertinenza.
Gianfranco Congiu
Consigliere regionale del Partito dei Sardi