Francesco, impedisci lo schifo o finiamola qui

Gli organi di stampa danno notizia dell’annuncio da parte dell’imperatore sanitario Moirano dell’imminente assunzione nella ATS sarda di circa 2000 persone.
Cito testualmente dalle agenzie di stampa: «Questo sarà l’anno delle stabilizzazioni in sanità, delle assunzioni e della rimozione totale del blocco del turn over. (…) Dopo un anno di duro lavoro possiamo dire che l’Ats non è piu’ la semplice somma delle 8 precedenti Asl», ha aggiunto il direttore generale Fulvio Moirano, «bensì un’azienda unica che proprio in questi giorni ha deliberato la nuova dotazione organica fatta da circa 16mila dipendenti: quasi duemila in più degli attuali dipendenti a tempo indeterminato. Ciò vuol dire che nel corso del 2018 centinaia di precari potranno essere stabilizzati e tanti giovani medici, infermieri, professionisti sanitari e tecnici potranno essere assunti in pianta stabile (complessivamente tra le 600 e le 800 unità)».
Mi rivolgo al Presidente della Giunta.
Non ti sfugge sicuramente il sapore rancido di un annuncio di questo tipo fatto a bocca di campagna elettorale.
Spero anche che non ti sfugga il grave, profondo, palpabile e drammatico peggioramento dei servizi sanitari nella nostra Sardegna. C’è veramente poco da fare conferenze stampa e inaugurazioni, a meno che non si voglia ripetere lo stile dell’Anas sulle inaugurazioni farsa sulla Sassari – Olbia.
Ho avuto già modo di comunicarti direttamente, come sempre tra noi, che non accetteremo mai un atteggiamento di cieco collateralismo della Giunta in queste elezioni politiche truffa alle quali noi per legge non possiamo partecipare (ma ci stiamo ancora pensando, perché se troviamo una forma alta di disobbedienza civile per poter partecipare, lo faremo). Se è iniziata la fiera delle assunzioni in sessanta giorni o delle promesse, sappi che noi la faremo finire in un giorno.
Leggo di imminenti annunci sul Piano Starordinario del Lavoro, da noi proposto.
Mi auguro che non venga scodellato come tua concessione ottriata né che venga involgarito durante la campagna elettorale.
Dico queste cose con la testa non alta, altissima, che sta dritta, da sempre, di fronte a qualsiasi autorità italiana che perseguita su delazione ideologica i piccoli ma si guarda sempre bene dal seguire gli elefanti che devastano il sistema della convivenza civile. Lo strabismo pregiudiziale scredita le istituzioni e ammazza la giustizia, ma a questo ormai la Repubblica italiana si è abituata.

Paolo Maninchedda
Presidente Nazionale Partito dei Sardi

 

 

La versione integrale della risposta di Paolo Maninchedda a Francesco Sanna su sanità e questione morale
Leggo che l’onorevole Francesco Sanna ritiene che io sia intervenuto contro i processi di stabilizzazione del precariato in sanità (cosa assolutamente falsa); non solo, con un grande artificio retorico il parlamentare evoca anche il voto di scambio legato al lavoro interinale.
Io su questo tema vado in giro molto a testa alta, direi altissima. Si facciano su altri gli stessi controlli fatti su di me e su di noi, dopo opportune e ben guidate campagne insinuanti del troppo e necessariamente conclusesi nel nulla, e poi potremmo parlare alla pari.
Non provi, in questa fase, alcun parlamentare Pd a sollevare la questione morale con noi, non ci provi in alcun modo.
Noi, i più controllati negli ultimi due anni, ci auguriamo che i controlli continuino, siano generali e che questa volta vengano fatti senza riguardi per specifiche parti politiche che invece hanno beneficiato, in altri settori, di tempi lunghissimi di indagine e di giudizio, a differenza di quelli cortissimi riservati a pochi e contati soggetti.
Noi non candidiamo indagati, eppure siamo gli unici impegnati sul tema della giustizia ingiusta, perché troppa gente viene indagata su fatti mal compresi e mal accertati, troppa gente è stata rovinata da un avviso di garanzia, da una telefonata mal compresa o mal registrata. Troppo pochi quelli per i quali non c’è mai dolo, e troppi quelli per i quali è sempre esclusa la buona fede. Ci sono persone che sono state arrestate in Sardegna e hanno visto cadere la gran parte delle imputazioni nell’udienza di rinvio a giudizio. Non è giusto. Ma questo lo possiamo dire noi, non altri, perché difendiamo l’onorabilità delle persone, il diritto alla riservatezza delle conversazioni, perché quando abbiamo sentito mormorii politicamente indotti intorno a noi, abbiamo scritto alle autorità giudiziarie ai termini di legge e abbiamo ottenuto i certificati che attestavano la non esistenza di indagini a nostro carico. Noi abbiamo fatto così, non altri.
Nel mio curriculum politico condivido con Gianvalerio Sanna due norme: la prima è il tetto percentuale delle assunzioni degli interinali varato nella scorsa legislatura. Quante Asl lo hanno rispettato? La seconda è la norma che obbligava i manager della sanità all’equilibrio di bilancio (che è una buona disciplina per evitare il lavoro immotivato), norma abolita in questa legislatura su proposta della Giunta con me contrario.
In questa legislatura il mio Partito ha voluto il Piano straordianario del lavoro per la Sardegna, approvato recentemente nelle poste finanziarie dal Consiglio regionale. Noi pensiamo che il problema del precariato si risolva attraverso iniziative di legge, certamente attraverso quelle indicate dall’on. Sanna, ma anche attraverso le iniziative del Consiglio regionale.
Detto questo, è al corrente l’on. Sanna che è tutt’altro che stabile il quadro dei fabbisogni di personale dell’Ats? Se per esempio dovessimo prendere alla lettera la relativa delibera dell’Ats scopriremmo che anziché di 2000 nuove assunzioni si prevedono 900 esuberi. Ma le cose non stanno neanche ancora così perché è decisivo partire dai posti realmente coperti in ruolo. Ora, forse l’on. Sanna non lo sa, ma il punto di partenza per sapere quante persone servono realmente in sanità in Sardegna dovrebbero essere le regole dell’accreditamento. Eppure non vi è certezza che il piano Moirano sia stato fatto su questi presupposti. O meglio: non sono completamente chiari i presupposti che generano il Piano, al punto che è stato richiesto in Consiglio regionale che il Dg venga a riferire. Ancora: perché nelle altre regioni d’Italia il rapporto tra amministrativi e totale degli addetti è inorno all’11% e in Sardegna è stato fissato al 9%? Non si sa.
Ecco, in questo quadro incerto, in un’inaugurazione si sente il dovere di dire che si assumeranno 2000 persone e lo si dice all’apertura della campagna elettorale. Continuo a ripeterlo: è uno schifoso annuncio elettorale, perché le cose fatte bene, secondo la legge, si fanno in altro modo e in altri tempi, non sotto elezioni.

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