
Giovedì, al primo incontro dei soggetti politici, attivi e latenti, che stanno all’opposizione del governo Solinas, la congiuntura astrale è stata ottima.
Marte non ha prevalso su Venere.
Le delegazioni dell’area dei Progressisti, guidata da Massimo Zedda, Francesco Agus, Luciano Uras, Gianfranco Satta, Diego Loi e Antonio Piu, e del movimento Nazione Sarda – Giustizia e Libertà, guidata da Paolo Mureddu e Paolo Maninchedda, si sono incontrate sabato 26 marzo a Tramatza per verificare le possibilità di una intensa collaborazione politica e culturale, aperta sia in fase costitutiva che operativa, anche ad altri soggetti […]
Dopo aver fatto il nostro dovere di solidarietà e di impegno per l’Ucraina (e sottolineo dopo), possiamo ritrovare in questi giorni un po’ di conforto nell’immersione nello spirito (anche chi pensa di non averlo, ce l’ha), cioè in quel luogo senza spazio né tempo che la mente può percorrere se si denuda, se sa guardarsi allo specchio senza avere paura. Si può così sperimentare come si possa lasciare se stessi su una panchina ad attendere e nel frattempo percorrere profondità immateriali che confortano e che, per paradossale e incredibile possa sembrare, aiutano l’umanità intera a ritrovarsi. […]
Piccola automotivazione a non cedere allo sconforto della guerra […]
Coerentemente con il ruolo che rivesto e l’organizzazione che rappresento, ritengo utile rispondere, essenzialmente, alla seconda domanda: quella relativa a “Come costruire un programma credibile e non elettorale, un repertorio di soluzioni e non di slogan”.
Ma non mi sottraggo a dare una, mia personale, risposta al primo quesito: Quale tasso di resistenza e di impegno residua ancora nella società sarda […]
Il Partito dei Sardi esprime sdegno per l’arresto del presidente Puigdemont e chiama all’immediato pronunciamento le istituzioni nazionali sarde e tutte le forze politiche democratiche che hanno a cuore la tutela dei diritti individuali, la tutela della libera espressione del pensiero, la condivisione dei principi di giustizia e libertà che animano la lotta politica per l’autodeterminazione dei popoli e la tutela delle legittime aspirazioni delle Nazioni senza Stato […]
Mentre la gente scende in strada, protesta, fonda comitati per denunciare lo smantellamento dei servizi sanitari territoriali, mentre i sindaci restituiscono le fasce, i consigli comunali votano iracondi ordini del giorno, il 4 agosto […]
Di fatto, si stanno creano le condizioni per cui solo il privato potrà funzionare, libero dalla frammentazione e complessità dei momenti decisionali […]
Il Partito dei Sardi sostiene e partecipa alla campagna referendaria per una Giustizia Giusta.
Nonostante siamo una forza politica ideologicamente impegnata nel campo dell’affermazione e difesa dei diritti della Nazione Sarda, siamo altrettanto interessati al tema della tutela dei diritti individuali, non abbiamo paura di parlare di giustizia e sostenere le ragioni dei proponenti e in particolare dei Radicali (…)
È stato predisposto il sito per i referendum sulla Giustizia giusta promossi dai Radicali e sostenuti dalla Lega (cosa che a molti fa venire il voltastomaco, a me fa un baffo, perché non sono leghista in nulla, ma se la Lega vuole concorrere a una causa giusta, questa non diventa sbagliata perché c’è anche la Lega) (…)
Il mal di Solinas è il mal di Sardegna, il male di una società che si è indebolita nei valori e nelle competenze ed esige un livellamento analogo in chi la rappresenta (…)
Quello che non si capisce è che Solinas sta creando ciò che Gramsci aveva chiamato la burocrazia bonapartistica, un vero nuovo partito, il peggiore, non impegnato ad amalgamare gli interessi legittimi in una società coesa, ma a rompere ogni vincolo sociale, ogni pensiero politico, e trasformare così la gente in senza partito legata però al governo da vincoli paternalistici, clientelari, professionali, caritatevoli, assistenziali e quant’altro.
In Regione si recluta sempre più senza concorso, si creano i dirigenti senza requisiti, si pone tutto sotto il Presidente e si crea la burocrazia del Presidente, la burocrazia riconoscente perché scelta a piacere (…)
Per Renato Azara la scelta indipendentista era connaturata alla sua natura: un uomo indipendente, libero, senza paure, appassionato del mondo come lui non poteva che guardare alla Sardegna come essa merita, con la consapevolezza di chi sa riconoscere le cose di valore della storia. (…) E in silenzio, in punta di piedi, senza disturbare nessuno, se n’è andato.
«Non si può mai smettere di protestare. Non si deve smettere di protestare». Disse: «io rispondo a un interesse superiore, che è molto personale ed è la voce della mia coscienza. Non ho nessun pentimento perché quello che ho fatto, ritengo che doveva essere fatto. Io accetto in tutto le conseguenze di ciò che ho fatto. Esercitare la disobbedienza civile (che non può essere mai violenta) è rinnovare il vincolo con la società. Questo non può essere oggetto di un giudizio penale» (…)
Non si può non ammirare lo spirito e la pratica della medicina dello Stato di Cuba. Intanto si tratta di una sanità pubblica che funziona: 150 morti a fronte di 11 milioni di persone. Intanto si tratta di una sanità di Stato cui l’Italia dovrebbe guardare, almeno per imparare il senso del dovere. E non mi si dica che quello di Cuba è un regime. Lo so benissimo! So bene delle carceri di Castro. Ma conosco anche (…)
È morto ieri di Covid 19 il nostro amico Antonio Zedda, ex sindaco di Montresta, un uomo cui la vita non aveva risparmiato alcun dolore e che riusciva a non far pesare le sue prove a nessuno (…) Era un uomo fortemente avvinto alla Sardegna come alla sua patria, ma amava ed era anche molto curioso di altri popoli, di altri costumi, della bellezza della diversità delle persone.
Era un uomo e ci mancherà.